Una proposta per colmare il divario tra le bici elettriche e quelle tradizionali
Vi ricordate le bici elettriche di 10-15 anni fa? Non è difficile visto che alcune di esse sono inopinatamente sopravvissute e fanno ancora bella mostra di se (si fa per dire) sulle nostre strade.
Erano un incrocio tra una bicicletta malriuscita e un ciclomotore di altri 20 anni prima. Della prima avevano lo status legale e buona parte dei componenti, del secondo l’aspetto e, ahimé, il peso! Buona grazia del massiccio telaio in puro ferro, dei rudimentali motori a spazzole e, soprattutto, di un mostruoso pacco batterie, due o tre moduli al piombo che pesavano da soli come una intera bicicletta. Bassa autonomia, mediocri prestazioni e bassa speranza di vita completavano il già poco allettante quadro. Non stupisce che la e-bike fosse un articolo poco ambito. Poi tutto è cambiato: dopo una fugace apparizione degli accumulatori al Nickel-Cadmio è arrivato il Litio e, assieme ad altre migliorie, l’e-bike è diventata grande. Il peso degli accumulatori si è ridotto a circa un terzo, e con esso le dimensioni, consentendo livelli di integrazione e funzionalità prima impensabili.
Ma gli anni passano e le aspettative continuano a crescere. Se i 3-4Kg di una comune batteria agli ioni di Litio sembravano allora un miracolo rispetto ai 10 e più del piombo, oggi i progettisti sono alla ricerca di soluzioni che consentano ulteriori risparmi di peso e volume, che consentano una ancor migliore integrazione della batteria nelle geometrie canoniche di una bicicletta che vuol sempre meno sembrare “elettrica”. Le molte promettenti chimiche alternative al Litio sono però ancora in una fase sperimentale o prototipica, la tecnologia attuale continuerà ad accompagnarci per qualche anno ancora e questo costringe ad accettare inevitabili compromessi. Si può ad esempio costruire una bici con autonomia sufficiente ad andare per monti tutto il giorno, ma di sicuro sarà una bici né leggera né economica.
Ne consegue, anche per EthosBikes, l’importanza di diversificare l’offerta in modo da consentire di trovare la soluzione ottimale per ogni specifico utilizzo. Pur facendo sempre conto sulla classica gamma di batterie Phylion, la cui qualità e affidabilità si conferma sempre più col crescere della base istallata, abbiamo avvertito la necessità di una proposta alternativa e complementare ad essa, che rispondesse alle seguenti esigenze:
- Minimo peso, importante ad esempio per non stravolgere la natura di bici superleggere, stradali e non
- Minimo ingombro, laddove gli spazi a disposizione sono ridotti, come nel caso di bici biammortizzate o di telai super-compatti
- Facilità di alloggiamento, dove gli unici attacchi a disposizione sono quelli del portaborraccia, volendo comunque evitare soluzioni precarie come sacche appese a strap e simili
- Minimo impatto visivo, in tutte le situazioni dove la normale sagoma di una batteria mal si adatterebbe allo stile della bici
La piccola batteria che proponiamo (UPP-S001 36V 7Ah), dopo aver analizzato varie soluzioni alternative, ci sembra soddisfi bene tutte queste esigenze.
Si tratta di una batteria del peso di solo 1,3Kg, che può trovar posto ovunque entri una borraccia e come essa è facilmente rimuovibile e trasportabile senza difficoltà in qualsiasi borsa o zaino.
L’energia viene da sole 20 celle, che forniscono la capacità, notevole in relazione alle dimensioni, di 7Ah (252Wh). Nonostante l’esiguo numero di celle la batteria è in grado di assicurare correnti di picco di 15 Ampere ed è quindi perfettamente in grado di alimentare tutti i motori da 250W. Avere contemporaneamente elevata capacità ed elevata corrente di scarica richiede celle davvero speciali, quali sono le Sanyo-Panasonic NCR18650GA 3500mAh. La batteria è abbinabile a tutti i motori da noi proposti ed utilizzati, ma sembra trovare il complemento ideale specialmente nel piccolo motore Keyde 110SWX, davvero notevole per compattezza e livello di integrazione, di recente ancora migliorato quanto a prestazioni e rendimento.
L’abbinamento di questi due componenti, già sperimentato sulla Vintage Touring, apre la strada a realizzazioni fuori dal comune quanto a stile e leggerezza. Ci stiamo già lavorando…
Vedi scheda prodotto
Buonasera
vorrei mettere una batteria come questa su una MB in carbonio. E’ possibile e quanto può costare.? Uso la TREK che lei mi ha trasformato qualche anno fa in EBIKE e va ancora bene ma quando si scarica la batteria diventa veramente pesante
Cordiali saluti
Carlo Luciani
Buonasera Carlo. Si certo, il montaggio su una bici in carbonio è possibile, anzi è forse una delle opzioni migliori per il carbonio dato che non sono necessari ulteriori attacchi al telaio. Trova prezzo e caratteristiche sulla scheda prodotto, nella sezione Batterie.
Ovviamente la capacità della batteria non consente un uso montanaro “pesante”. Molto dipende anche da che motore si intende usare.
Buongiorno valuto questa batteria per aggiungere la ‘e-‘ alla mia fida mtb full con poco spazio nel trapezio a causa dell’ammortizzatore posteriore che passa in mezzo al telaio fino al tubo obliquo. Batterie grosse non mi stanno.
Considerato che uso la mtb per uscite trail/cross country (non faccio 1.000mt di dislivello) questa piccola batteria ce la farebbe ad alimentare per 2/3h un motore centrale tipo il TSDZ2?
Buongiorno Carlo. La risposta non può che essere “dipende”, lo stesso che risponderei se mi chiedesse se una normale batteria da 500Wh, capacità doppia rispetto a questa, può durare 4/6 ore. Dipende ovviamente dal suo peso e da come usa la bici, oltre che da dove la usa, più una miriade di altri fattori minori.
Comunque considerando prudentemente 6Ah effettivamente utilizzabili in condizioni reali rispetto ai 7Ah nominali della batteria, ne deriva che può ricavarne un flusso di corrente continuo di 3 o 2 Ampere se vuole che duri 2 o 3 ore rispettivamente. Questo corrisponde ad una potenza assorbita (elettrica) di 108W/72W rispettivamente, e considerando un rendimento motore dell’80%, 86W/58W di potenza erogata (meccanica).
E’ chiaro che in entrambi i casi si tratta di un aiuto molto “soft”, quale quello che potrebbe ottenere al primo livello di assistenza del motore in condizioni d’uso differenti e comunque non estreme. A lei decidere se questo può nel essere sufficiente. Altrimenti ne può sempre tenere una seconda nello zaino… 😉
Buongiorno,ho elettrificato la mia bici da corsa “Bianchi carbon” cercavo un kit motore poco invasivo sono stato consigliato di rivolgermi a “ETHOSBIKES” mi sono fatto inviare il kit l’ho montato seguendo i consigli del signor Ernesto Papa che ringrazio infinitamente perchè mi ha sempre assistito con molta pazienza e competenza.Sono contento del risultato. Gianfranco.
Grazie a lei Gianfranco per la gentilezza e la fiducia che ci ha accordato. Buon divertimento!