Elettrificare una bicicletta, cioè dotarla di un motore ausiliario che assista la pedalata, è un eccellente modo di estenderne in tutte le direzione le possibilità e la piacevolezza d’uso. Ma può anche essere un percorso di scoperta delle potenzialità nascoste di un mezzo, condotto giocando liberamente con le regole e le emozioni di cui una bici è portatrice, e su un piano più pratico con i componenti e gli accessori che ne determinano estetica e funzionalità.
E’ a questo che pensavamo, tra una e-MTB e l’altra, contemplando una vecchia bici da passeggio appesa ormai da molti anni al proverbiale chiodo.Si trattava di una classicissima bici da uomo in acciaio, con un frugale cambio 2×5 con una limitata gamma di rapporti. L’avevamo a suo tempo però equipaggiata per sopportare ampie borse da viaggio, e come tale utilizzata prima dell’oblio.
Prima della cura…
Questa attitudine al viaggio ci è sembrata la caratteristica da conservare ed esaltare nella trasformazione in e-bike. Ed allora ecco mantenuti i portapacchi anteriore e posteriore, mantenuto il portaborraccia pur facendo spazio alla batteria, ed irrobustite le ruote adottando cerchi a doppia parete e generosi pneumatici antiforo (Michelin Protek Cross).
E’ stata aumentato il numero e la gamma di rapporti, ora un 2×7 che consente di affrontare salite ragguardevoli, cambiando solo il pacco pignoni grazie alla “generosità” del deragliatore Campagnolo e ai vecchi comandi manubrio non indicizzati.
Carro posteriore divaricato, da mozzo a vite a motore a cassetta, da 5 a 7 rapporti, braccio anticoppia custom, ma il vecchio Campagnolo non ha fatto una piega…
Ma naturalmente l’attenzione maggiore è stata rivolta ai componenti elettrici, ed in particolare al piccolo motore Keyde, quasi invisibile nel mozzo posteriore. Silenzioso e potente, questo gioiello di integrazione consente una motorizzazione particolarmente rispettosa della natura originale della bici. Inglobando sia la centralina che tutta la sensoristica consente infatti di ridurre al minimo i cablaggi e di non dover intervenire sul movimento centrale. Altrettanto minimale è l’unità di controllo sul manubrio, a cui opzionalmente si affianca un piccolo ciclocomputer, indistinguibile da quelli tradizionali ma alimentato e servito dalla centralina motore.
Alla prova su strada la bici si mostra piacevole e guidabile su di una varietà di fondi stradali, viottoli di campagna inclusi, grazie all’elasticità del telaio in acciaio e della generosa gommatura. L’assistenza del motore è ben graduabile, andando da una spinta appena percepibile fino ad un supporto vigoroso che permette di superare senza affanni pendenze notevoli. Attacco e stacco dell’assistenza sono pronti ma progressivi, accentuando la naturalezza del sistema, e la bici resta perfettamente utilizzabile anche a motore spento.
Il connubio tra passato e presente rende questa bici molto particolare e sicuramente dotata di una personalità unica. Ma non è un oggetto da tenere in salotto: ora più di prima, dotata di capaci borsoni e caricata a dovere, non chiede altro che di diventare la vostra fedele compagna di viaggio.
Aggiornamento – Gennaio 2019
Qualche centinaio di km di test hanno fornito utili indicazioni per migliorare ulteriormente il progetto. La modifica più evidente è l’adozione di una batteria veramente “a borraccia” da 252Wh, con indubbi vantaggi estetici (ora è difficile intuire la natura elettrica della bici) ed una riduzione di peso sensibile.
Pur ridotta rispetto ad una batteria normale, l’autonomia resta resta più che sufficente per un uso cittadino e di turismo a breve raggio, mentre per percorsi più lunghi è ovviamente raccomandabile avere una batteria di scorta nello zaino o inserita in un secondo portaborraccia.
Meno evidente ma altrettanto importante è stato l’aggiornamento del sistema frenante, ora basato su dei potenti freni TEKTRO R559
Altre modifiche minori, ma non meno importanti per ottimizzare il confort e la sicurazza di guida sono state l’adozione di un manubrio più largo per meglio disporre i comandi, manopole in neoprene per assorbire le vibrazioni, un piccolo ma efficace retrovisore ed una sella dal profilo più comodo e lineare.
Infine, in omaggio all’antica vocazione della bici per il viaggio, sono state testate alcune soluzioni di borse portapacchi, adeguate ad un uso cittadino oppure turistico a medio o lungo raggio
Crediamo in conclusione di essere riusciti a coniugare uno stile classico e senza tempo con l’efficienza e la funzionalità offerta dall’attuale tecnologia, realizzando un mezzo utilizzabile con piacere tutti i giorni, nelle situazioni più disparate e impegnative.
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